Adenocarcinoma Metastatico – Classi quarte AS 2018/2019

Caso clinico proposto alle classi quarte partecipanti al progetto

E’ stato chiesto alle classi 4B e 4ASA di formare un comitato etico in classe e di discutere il caso proposto sulla falsa riga del comitato etico per la pratica clinica dell’ULSS di Treviso.

Il Caso Clinico

Claudio è un uomo nato nel 1960 che vive con la compagna e il fratello. Nel settembre del 2014 gli viene diagnosticato un adenocarcinoma metastatico del colon a livello epatico e peritoneale. Non chiede nulla sulla prognosi, ma viene informato della possibile cronicizzazione della malattia e dell’impossibilità di guarire. Nell’ottobre dello stesso anno inizia la terapia oncologica: ad una stabilizzazione e conseguente interruzione del trattamento, segue un peggioramento delle condizioni cliniche. Il controllo TC anticipato evidenzia un’importante progressione epatica della malattia, tale da impedire il proseguo del trattamento oncologico. Nei ripetuti colloqui medici-paziente, Claudio, non accompagnato dai familiari, inizia a fare domande sulla prognosi. Nonostante gli venga spiegato che, vista la sua condizione clinica, la terapia non può apportare alcun beneficio al suo stato di salute, anzi risulta essere altamente tossica, il paziente chiede (implora) di non sospendere le cure, per avere l’impressione di “lottare fino alla fine”. Aggiunge di agire consapevolmente e di voler sollevare i medici da ogni responsabilità circa possibili danni derivanti dalla somministrazione dei farmaci.

Il quesito etico posto al CEPC da parte dei sanitari è il seguente: come sarebbe opportuno agire dal punto di vista clinico ed etico al fine di garantire il bene di Claudio, il quale chiede di continuare una terapia che risulta essere dannosa?