Un caso di Leucemia Linfoblasica Acuta (LLA) – Classi quarte AS 2022/2023

La Storia di Cura proposta alle classi

Si tratta della storia clinica di A.C., una ragazza di 17 anni e mezzo affetta da Leucemia Linfoblastica Acuta a immunofenotipo PreB. Per questa malattia, sicuramente mortale in breve tempo se non trattata, esiste una terapia standard (protocollo AIEOP BFM ALL 2009) che garantisce una probabilità di sopravvivenza superiore all’80%. Tuttavia, sia i genitori sia la ragazza, fin dal primo ricovero nel reparto di Oncoematologia pediatrica (OEP) dell’Azienda Ospedaliera di xxx, si sono opposti allo svolgimento di alcuni esami necessari a una diagnosi pienamente accurata e soprattutto all’inizio della terapia.
Il rifiuto delle cure da parte dei genitori e della paziente sembra derivare dall’adesione del nucleo familiare alla cosiddetta “Nuova Medicina Germanica” (NMG) del dott. Hamer. Anche se ciò non è stato esplicitamente dichiarato dai genitori, l’informazione è stata riferita dal medico di medicina generale della famiglia ed è chiaramente ricavabile dai numerosi interventi pubblici del padre della ragazza, pubblicati in diversi siti internet di cosiddetta informazione alternativa. La “teoria” della NMG sostiene che ogni tipo di cancro sarebbe effetto di una tensione o un trauma nella vita della persona. In quanto sintomo di qualcosa di profondo, il cancro è utile e non va perciò curato con i mezzi della medicina tradizionale, ma solo con un percorso interiore del paziente stesso. Tale percorso, intervenendo sulla causa a monte del cancro, sarebbe da solo sufficiente a ingenerare un processo di “rigenerazione” e a debellare la malattia. Va ricordato che nel 1986 ad Hamer è stata ritirata, con ordine giudiziario, l’autorizzazione a svolgere la professione medica, perché ritenuto moralmente responsabile della morte atroce di molti pazienti, i quali hanno rifiutato i trattamenti.  Hamer, inoltre, è stato in seguito più volte condannato per esercizio abusivo della medicina.

Dato questo quadro, l’équipe curante chiede al Comitato Etico per La Pratica Clinica un parere sul comportamento più etico da tenere, tenuto conto:

  • dell’urgenza pressante di intraprendere il protocollo terapeutico per curare la leucemia, pena il rischio di vita per A.C.;
  • dell’opposizione dei genitori (che sono tutori naturali della figlia minorenne, fino al xxx, quando A.C. diverrà maggiorenne);
  • della dubbia maturità psicologia della paziente, che appare succube delle pseudo-teorie abbracciate dai genitori e che di conseguenza rifiuta cure essenziali per la sua salute e la sua stessa vita.