DIVULGAZIONE SCIENTIFICA

Da sempre la scienza fa parte della vita di tutti i giorni dell’uomo. Un tempo era considerata puramente una attività da laboratorio comprensibile solamente agli scienziati che la ritenevano, per certi versi, “segreta” ovvero non era considerato necessario pubblicare le scoperte sulle riviste destinate alla popolazione di massa. Con il tempo, però, si è capito che le scoperte degli scienziati dovevano essere accessibili a chiunque ne fosse interessato.
Si decise quindi, con il tempo, di promuovere la divulgazione delle scoperte scientifiche nelle riviste e attraverso dei musei. I relatori, principalmente gli scienziati stessi, utilizzavano un linguaggio tecnico, specifico dell’ambito risultando di difficile comprensione, criptico e di conseguenza noioso; l’idea di scienza compresa dalla popolazione era qualcosa di troppo elevato. La figura del divulgatore scientifico nasce allo scopo di pubblicare e spiegare argomenti scientifici rilevanti con un linguaggio chiaro, semplice e diretto in modo tale da essere capito da persone con formazioni diverse rispetto all’ambito scientifico. Ad esempio in questo periodo è di grande importanza la tematica delle vaccinazioni. Una buona divulgazione scientifica rende consapevoli le persone esterne all’ambiente medico dell’efficacia e dell’importanza di sottoporsi a vaccinazione come terapia preventiva.

Nello sviluppo della divulgazione scientifica come ambito interdisciplinare collegabile a qualunque scienza, sono stati individuati dei criteri base che fanno di un trattato, conferenza e/o libretti informativi, dei veri e propri testi di divulgazione. Essi sono:

  • Frasi semplici, con un uso ridotto di subordinate
  • Lessico ad alta frequenza d’uso: l’utilizzo di parole ad uso comune rende la comprensione del discorso scientifico più efficace in quanto il lettore/ascoltatore non deve impiegare tempo a comprende il significato dei termini
  • Uso limitato di termini tecnici, sempre accompagnati da una breve spiegazione: se è necessario l’uso di un termine scientifico-specialistico è opportuno esplicitarne il significato
  • Impiego di risorse multimediali di accompagnamento alla comunicazione verbale: l’utilizzo di immagini o video permette una più veloce associazione del concetto alla realtà
  • Definizione di una veste grafica adatta al terget a cui è indirizzato il discorso: un discorso scientifico spiegato ad un bambino necessita, oltre che di linguaggio, anche di una veste grafica diversa, ad esempio attraverso cartoni animati, cosa che per un adulto è segno di perdita di credibilità
  • Utilizzo di grassetti per evidenziare parole chiave o comunque rilevanti nel discorso: l’utilizzo delle parole in grassetto mette in risalto alcuni punti del discorso; utilizzandole nel modo giusto la lettura dei soli grassetti deve far comprendere il senso del discorso
  • Essere sintetici nei testi: la presenza di frasi lunghe o complesse stanca il lettore invogliandolo a smettere
  • Divisione spaziale: l’organizzazione delle frasi nello spazio deve essere attrattiva, ad esempio la disposizione di frasi una sotto l’altra tende a non colpire “a vista d’occhio”
  • Utilizzo dei colori: una pagina in bianco e nero è meno attrattiva rispetto a grafiche colorate; l’utilizzo di colori deve in ogni caso mantenere una leggibilità elevata per non stancare il lettore
  • Stimolare gli altri sensi: dove possibile far “toccare con mano”, annusare, sentire, assaggiare (in un sito web la cosa risulta complessa, è però possibile mettere a disposizione dell’utente delle risorse audio)
  • Non annoiare la mente utilizzando contenuti dinamici: la mente umana necessita di essere stimolata perennemente, pagine monotone, un relatore monotono o frequenti ripetizioni stancano facilmente
  • Connessione ad emozione: forse la cosa più difficile ma suscitare delle emozioni aiuta alla memorizzazione per associazione

L’utilizzo di questi criteri, ove possibile, attira molti lettori/spettatori portandoli ad interessarsi al discorso. Ciò non toglie, come presente in questo sito, lasciare delle sezioni dedicate a chi è interessato a sviluppare il discorso in modo approfondito.

Un esempio

Esempio di un testo che non rispetta i criteri sopra esplicitati:

Le cellule della memoria immunologica, formatesi dalla selezione clonale dei linfociti B e T a seguito del contatto con gli antigeni contenuti all’interno del vaccino, offrono una protezione nei confronti del patogeno in questione essendo in grado di stimolare la risposta immunitaria secondaria. I diversi vaccini hanno un potenziale protettivo, dovuto all’efficacia della selezione clonale stessa, che va da pochi mesi a circa 10 anni.

Esempio di un testo che rispetta i criteri sopra esplicitati:

Le cellule della memoria, formatisi durante la vaccinazione, offrono un potenziale protettivo nei confronti del patogeno in questione. I diversi vaccini hanno un potenziale protettivo che va da pochi mesi a circa 10 anni.