Cos’è un antigene?
Il termine antigene (Antibody Generator) indica una qualsiasi macromolecola in grado di stimolare la risposta immunitaria.
Si tratta generalmente di proteine o polisaccaridi, che vengono riconosciuti non per la loro pericolosità ma in quanto diversi dal SELF: sostanze di natura non microbica quali coloranti, farmaci, pollini o altre molecole esogene, anche innocue, possono agire da antigeni e generare risposte immunitarie che, in questo caso, vengono definite allergiche. Al contrario, i prodotti della digestione degli alimenti non si comportano generalmente da antigeni.
Riconoscimento antigenico
Il riconoscimento di un antigene è effettuato da specifiche sottopopolazioni di leucociti (chiamati Linfociti B e T) localizzati negli organi linfonodi secondari e, in particolare, all’interno dei linfonodi.
Esso dipende dal legame con recettori di membrana presenti nei linfociti B e T, chiamati rispettivamente B-Cell Receptors (BCR) e T-Cell Receptors (TCR): la porzione di un antigene specificamente riconosciuta da un recettore antigienico è definita epitopo. Ogni linfocita presenta circa 10E+5 recettori antigenici identici tra loro, ma diversi da quelli degli altri linfociti: per questa ragione la risposta immunitaria che ne deriva è definita immunità specifica.
Si stima che il sistema immunitario umano sia in grado di rispondere in modo specifico a circa 10E+7 epitopi diversi, grazie alla presenza di altrettanti recettori antigienici. Tale enorme variabilità recettoriale è generata da riarrangiamenti genici, cioè da cambiamenti che si verificano nel DNA di ciascun linfocita in fase di maturazione.